domenica 27 marzo 2011

Emi...grato di essere italiano


È il più trito dei luoghi comuni e come tale - ovviamente - è vero: quel che più manca dell'Italia quando si è all'estero è il cibo. D'altronde non si tratta di una supposizione tanto profetica. Cos'altro dovrebbe mancare? Il traffico e la colonna sonora dei clacson delle grandi città? Le spire della politica che arrivano ovunque assumendo le forme più disparate, dall'aiuola risistemata fino al Centro Commerciale che nasce spontaneamente nella zona verde pubblica? Le strade dissestate e i servizi quasi assenti? Lo sport, isterico e corrotto? Ecco, quindi rimangono due cose: il clima e il cibo. Ma se il primo vale solo per chi vive a sud di Firenze (dato che l'inverno padano non è molto migliore di quello svedese...), il secondo invece è a mio avviso il vero e unico collante culturale del nostro Paese. Non tanto ovviamente nelle ricette, talmente differenti che è più simile un piatto indiano a uno della zona Nazca che una bagna càuda a una panella fritta, ma proprio nella cultura. In Italia cibo e comunità sono quasi sinonimi. Il cibo è fattore accomunante. La ricetta è una formula misteriosa aperta solo agli eletti, a quelli che sono "famiglia". E talvolta nemmeno a loro. È segreto da custodire, ma i cui esiti vanno condivisi con la comunità, pena la perdita di senso del lavoro stesso, la maledizione del cielo e anche la furia di qualche strega che - si sa - infesta sovente le cucine. Senza cibo non si dà l'Italia. Ecco come la vedo.

Non che in Svezia non si mangi o che il cibo non abbia una valenza sociale, tutt'altro. Ma le differenze sono enormi. Qui manca ad esempio la ritualità scandita dalla sequenza delle portate, avendo loro un antipasto e un piatto principale e basta. Le ricette danno l'impressione di essere meno "personali". A tavola si fa conversazione, ma manca la sacralità del cibo. Spesso manca il silenzio. A volte ce n'è troppo.

Sono di certo differenze culturali, ma si percepisce un'atmosfera diversa anche nei ristoranti svedesi. Non esiste la "bettola". Il piatto dev'essere sempre strapieno di cento ingredienti, la cucina complessa, sovente esagerata. Quello che fanno correttamente nella grafica, cioè togliere roba per essere eleganti, se lo perdono per strada in cucina. In un unico piatto si riescono a contare anche 30 ingredienti diversi, spesso male assortiti o accoppiati senza criterio, quando con 3 sarebbe venuta fuori un'ottima pietanza. Gli svedesi sono molto volenterosi e si impegnano sul serio (alcune loro pietanze semplici sono ottime, come le zuppe di funghi), ma è evidente che in un Paese che ha come piatto nazionale un tramezzino con gamberetti e maionese e dove cucinano pizza al pollo, un italiano tenda a sentirsi un attimo perduto.



Quindi, date le premesse, per il compleanno di Ilana abbiamo deciso di cucinare a casa due piatti tipici italiani (lei ha cucinato, io ho guardato, se no che italiano sarei :D). E devo ammettere che questa parmigiana di melanzane e questa mozzarella in carrozza sono venute divine, ma soprattutto che, ricreando nella nostra microfamiglia la tipica situazione da commensali italici in festa, ci siamo sentiti veramente degli emigrati tricolori, sazi e nostalgici.


Se solo avessimo avuto melanzane siciliane e un paio di mozzarelle d'Aversa...


P.S. Come esempio dell'incredibile cultura alimentare italiana, ho letto ieri che la mozzarella in carrozza sarebbe stata inventata come modo per riciclare la mozzarella ormai non più freschissima e il pane raffermo...

18 commenti:

  1. Che voglia di mozzarella in carrozza! Una di queste sere ce ne andiamo da Rosso Pomodoro o Fratelli La Bufala! Grandi Matteo e Ilana! Vane

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  2. Noi ce la siamo fatta col pane casareccio (come puoi vedere). L'olio era buono, le uova pure. Mancava solo la mozzarella di qualità... :)
    Voi che potete, datece giù :D

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  3. Voglio provare a farla anche io a casa! Anche se quello che davvero vorrei fare anche io è ABITARE IN SVEZIA! Un abbraccio a entrambi!

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  4. la "nostalgia" del cibo è una cosa che accumuna tutti i migranti, attuali e dei decenni passati.

    Una cara amica che s'è trasferita nel nord della svizzera quando passa da casa poi al ritorno carica il bagagliaio di sughi e prodotti nostrani, un conoscente emigrato oltreocenao una volta per una cena si è fatto spedire con TNT (o similare) gli ingredienti necessari per una pasta all'amatriciana DOC ...

    ... la nostra cultura si è plasmata intorno alle tavole (basti pensare anche ai musicanti che allietavano i banchetti rinascimentali) ...

    ...buon appettito ;)

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  5. il nostro è in assoluto il paese dove si mangia meglio e la varietà di pietanze ci consente di non invidiare nessun tipo di cucina, nemmeno la più esotica.
    buon appetito anche da me :)

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  6. La prossima volta che ti serve la mozzarella bbona, fammi sapere che te la faccio arrivare in pacchetto espresso.
    Un paio di giorni dovrebbe reggere...

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  7. Ciao Matteo.
    Visto che mi citi proprio la mozzarella di Aversa (ci ho vissuto un po' di anni, ci ho), non posso proprio esimermi dal consigliarti anche la mozzarella non più freschissima, fatta saltare in padella con del pomodoro.

    Comunque bravi! Trasmettete l'italica arte culinaria all'estero, che di italico da trasmettere, non c'è molto altro :)

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  8. Ma che stai a di... ma se sei te l'italiano medio per antonomasia.. sempre a lamentasse e a fa i magheggi :-D f.to Massimo

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  11. @Luca: grazie, ma attento che poi te la chiedo davvero ;)

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  12. È sempre un piacere leggere i tuoi post, perché riesci sempre a trasmettere le emozioni e sensazioni che vivi lassù, cosa ti accumuna e cosa ti divide dalle abitudini svedesi :-)

    Ora mi hai fatto venire fame, e mi hai ricordato che nel we mi sono dedicata anche io con amore alla cucina. Preparare i piatti per chi si ama li rende più buoni: mi son cimentata in ottimo risotto alle fragole e cotoletta alla milanese (fatta con fesa di tacchino però, patata lessate e poi saltate in padella con un filo di olio, aglio sale e rosmarino! ^_^

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  13. Grazie per i complimenti Francesca, in realtà mi limito a esprimere ciò che noto :)

    Ora m'hai rifatto tornare la fame... :D

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  14. All'inizio pensavo fosse una lasagna la prima :)La mozzarella buona e' una rarita' anche qui (almeno che non ci si accontenti), da Waitrose pero' hanno una marca italiana (mi pare si chiami Mandala o Madala) che e' l'unica veramente mangiabile. Come state messi a melanzane? Qua costano se sei fortunato 1/1,50£ l'una e si trovano poco. I carciofi per esempio introvabili.

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  15. Le melanzane qui variano molto nel prezzo. Si possono trovare a 2 come a 4 euro al chilo e anche la qualità è imprevedibile. Ne abbiamo trovate di molto buone come di scadenti.

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  16. Che buffa combinazione! Anche noi un paio di giorni fa abbiamo fatto melanzane (impanate e fritte, le nostre) e mozzarella in carrozza. Avevo una gran voglia di fritto, si capisce??? E dovevamo riciclare un po' di cose in frigo...
    In ogni modo, dopo quattro anni, ci sono altre cose che mi mancano dell'Italia, non solo il cibo... ma chi si accontenta, gode!
    Buon compleanno, anche se in ritardo :-)
    g

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  17. Quando andavo a trovare le mie morose svedesi mi facevo delle grandi mangiate di qualsiasi cosa prevedesse patate, cipolle e pesce fresco, affumicato, essiccato o marinato. Punto.
    Del resto, non devo spiegarlo a te, ho l'impressione che per loro sia più importante la parte liquida.
    Aggiungerei che per noi il cibo crea il concetto di adorabile ossessione: mentre mangiamo parliamo di cibo, che è un po' come faceva mia nonna, che recitava il rosario durante la messa...

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  18. @Giusy: ti capisco bene... anche se amici e famiglia a parte, mi manca solo il cibo (e forse il clima di Roma) :)

    @Dottordivago: quando si hanno delle morose svedesi forse quel che si mangia non è poi così importante :). Bellissimo il paragone del cibo col rosario nella messa :)

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