Oltre all'IKEA, lo
Småland, regione della Svezia sud-orientale (ammesso che esistano un "orientale" e "occidentale" in un Paese oblungo), ha regalato al mondo anche altre industrie, ovviamente non enormi, ma comunque di un certo interesse e discretamente rinomate.
In questa zona, infatti – soprattutto nelle tre cittadine di
Kosta,
Boda e
Orrefors – si producono degli ottimi cristalli e le vetrerie locali sono un'attrazione turistica e un orgoglio per ogni buon cittadino svedese.
Arrivando in una qualsiasi delle tre località, è impossibile non notare i giganteschi cartelli che invitano a fermarsi per acquistare prodotti in vetro oppure semplicemente per dare un'occhiata agli opifici. Tornando dall'isoletta di Öland, io e Ilana abbiamo quindi fatto sosta in uno di questi ridenti villaggetti. Ognuno di essi ospita più di una fabbrica.
Siamo entrati in un negozio, chiedendo di poter vedere il luogo di lavoro. Una donna algida, senza proferire verbo, ci ha quindi portati in un retrobottega male illuminato in cui vari individui decoravano dei bicchieri in un silenzio tombale e in un ambiente tutt'altro che turistico o salutare.
Intuendo
da qualche indizio di aver sbagliato destinazione, siamo usciti alla chetichella dal negozio, sotto lo sguardo fermo e severo della donna, che evidentemente pensava fossimo degli operai che stavano sfuggendo al giusto orario di lavoro. Ma, da buona svedese, non disse nulla.
A quel punto, facemmo rotta verso una fabbrica più grande, trovando finalmente quel che cercavamo. L'"officina", anche se pare brutto definirla così, si presentava come un grosso capannone
open space – sommariamente diviso per settori grazie alla collocazione degli imponenti forni e torni – che era visitabile grazie ad una passerella con balaustra che girava in alto tutto intorno al fabbricato.
Abbiamo così potuto seguire in ogni sua prospettiva la lavorazione di piatti, bicchieri, piattoni da centrotavola, brocche e tutto ciò che si può fare con il vetro.
Come vedete dalle foto, il lavoro si divide fra grande manualità artistica artigianale e tecnologia avanzata. Nella prima foto, in basso a sinistra, un uomo sta
sagomando un grumo di vetro incandescente, mentre in quella di mezzo quei due individui stanno plasmando un
bottiglione. Nella terza foto, i quattro soggetti sono alle prese con la
lavorazione di un piatto da centrotavola nero, realizzato facendo girare vorticosamente un ammasso di vetro sciolto in quel macchinario al centro. Bisogna dire che non è decisamente un lavoro stressante, se sommate che oltre a loro c'era anche un altro operaio, al momento assente perché stava svolgendo il suo compito, cioè portare al forno ogni piatto che veniva prodotto lì.
Sarà che sono rimasto incantato dalla visita fatta a Murano quando avevo 7 anni, ma devo ammettere che la soffiatura e la modellazione del vetro esercitano ancora oggi su di me un fascino incredibile.
Tra l'altro potete comprare e rompere tutto ciò che volete, perché se guardate nella prima foto c'è la garanzia di 2 anni sul vetro! :D
P.S. Nello Småland è nato anche Linneo, nel caso vi interessasse...
A casa mia di cristalloso non c'è niente... non durerebbe una settimana!!! ^___^ uahahahahah baciooo
RispondiEliminaBello il resoconto della fabbrica... ma devo dire che ho trovato più divertente la descrizione della signorina Rottenmeier svedese!
RispondiEliminaL'ultima foto è molto bella! :-)
RispondiEliminaUn bel contrasto tra il grigio del metallo freddo e il calore del vetro fuso... bravo!
L'ultima foto l'ho rubata da Internet :D
RispondiEliminaNon sono un fotografo... :)
La Murano della Svezia! ^_^
RispondiEliminaMi hai ricordato la mia visita a Murano della mia infanzia... sì, davvero affascinante.
Inquietante la piccola fabbrichetta dove siete finiti all'inizio... O.o