domenica 24 luglio 2011

Fammelo più frizzante, estivo, solare...


Ogni grafico che (non) si rispetti, nella sua travagliata attività lavorativa sente ripetutamente alcune frasi-chiave che, a scanso di equivoci, gli ricordano l'ingrata professione che svolge. Fra queste si ricordano "voglio il logo più grosso", "cos'è tutto questo bianco? Non si può riempire?", "qui mettiamoci una pubblicità di materassi", "visto che stampiamo a colori, usiamoli!", "fammelo come la pubblicità della Apple, ma con un bel flash giallo con lo sconto", "rimpiazza questa faccia con un cactus". E, ovviamente, la più celebre di tutte: "fammi una grafica frizzante".


I clienti tendono infatti a usare un frasario tratto dall'immaginazione, ispirato da lievi suggestioni, da rimandi concettuali. È infatti prassi comune sentire cose come "vorrei un rosso passione spenta" oppure "mettici un giallo impiastro". O ancora "vorrei un nero ma non troppo scuro". Che dire poi del "bianco acceso"?.

Ecco, detto questo, io non oso immaginare cos'abbiano chiesto i clienti al (povero) grafico svedese che si è dovuto occupare della realizzazione del materiale per l'estate di Lund, la cui copertina vedete in apertura. Probabilmente qualcosa del tipo "Vorrei un colore che si confonda col paesaggio, che non si faccia notare". Oppure "fallo sulle tonalità del verde acqua grigiastra della Rostock sovietica, così diamo l'idea dell'estate".

"AH!... E per l'impaginazione interna, falla di una 'tristezza Pollyanna', così magari poi gli eventi sembrano più belli, dato che uno non si aspetta niente...".

Il tutto, sommato al notorio (e in genere apprezzabilissimo ed elegante) minimalismo della grafica svedese, ha portato ai risultati che vedete. Non so quanta gente sia stata attratta dai manifesti che si confondevano col cielo plumbeo di luglio, ma quel che conta è che il committente fosse contento...

Oddio, visti gli spettacoli in programma, forse in questo caso il cliente non aveva tutti i torti...


5 commenti:

  1. 22 anni fa, ho fatto dei provini di stampa ( fotografica da negativo) e, come si usava una volta, sono andato io dal fotografo a farli vedere e a correggerli con lui sul set in cui stava lavorando.
    La stampa fotografica tradizionale ha pochi parametri di correzione, luminosità e dominanti colore su tutta l'immagine, niente correzioni selettive, di contrasti, di saturazione..
    Mi son sentito richiedere: " la vorrei più croccante, più profumata e un po' più india"..

    RispondiElimina
  2. È una delle cose peggiori del nostro mestiere, e io e te ne parliamo quotidianamente, a volte con sbigottimanto, a volte con rassegnazione, altre volte ridendoci sopra.
    E, tanto per continuarea ridere, ecco dei paralleli con qualche altro mestiere. Pensa se andassimo...
    dal pasticciere: "fammi una torta, ma dal sapore allegro!"
    dal meccanico: "montami uno scappamento frizzante!"
    dal macellaio: "mi dia una bistecca divertente!"
    dal sarto: "mi faccia un taglio classico ma moderno!"
    Ad libitum.

    RispondiElimina
  3. Mi sono ribaltata per terra....uahahaha!

    Inoltre: Erik mi farestii una foto croccante, da sgranocchiare, anche per me?? ;-P hihihihi!

    RispondiElimina
  4. AHahahah!

    "Una cassata siciliana con richiami al risotto alla milanese"

    RispondiElimina