lunedì 6 settembre 2010

Dalle stelle alle stalle...


Sabato è stato uno di quei classici giorni divisi in due. Una prima parte culturale, con visita alla cittadina di Kristianstad, un caffè nell'elegantissimo centro e soprattutto la partecipazione alla famosa fiera del libro della regione. Peccato solo che in Svezia, com'era facilmente arguibile, i libri siano in svedese e quindi la cosa abbia rivestito per noi un interesse del tutto marginale.




Però - e questo era il reale motivo del nostro viaggio - nel pomeriggio parlava al pubblico l'autore preferito di Ilana, un britannico di nome Jasper Fforde, che si è rivelato essere un ottimo oratore e un divertente intrattenitore. Finito l'incontro - e appena Ilana è riuscita a strappare un autografo al simpatico albionico - siamo ripartiti alla volta di Lund, convinti di aver terminato là il nostro piacevole pomeriggio.


E invece...


Sulla strada del ritorno non abbiamo potuto far meno di notare il caravanserraglio dell'astruso "Pulling tractor festival" e ovviamente non siamo riusciti a resistere a dare un'occhiata.
Improvvisamente ci siamo trovati in una fiera di chiaro stampo americano, tra il rumore assordante dei motori dei trattori che si scaldavano per la gara e gli odori di ciambelle fritte.
In un enorme spazio aperto era stato allestito questo gigantesco festival, con campeggio "spontaneo" annesso, che trovava il suo clou nella gara dei "pulling tractor".





In sostanza, enormi trattori modificati, lucidati e cromati come fossero appena usciti da Pimp my ride, si davano battaglia nel trainare enormi pesi su un percorso rettilineo sterrato.



Probabilmente quel prato non era più Svezia. Sospetto fosse un'enclave dell'Arizona in terra svedese, dato che tutti i paradigmi del popolo scandinavo erano ribaltati. Non c'era più silenzio, non c'era più rispetto per la natura, non c'era più moderazione, il lagom era stato momentaneamente cestinato. Banditi i cibi macrobiotici e salutisti, bandito il problema dell'inquinamento. Basta gente magra con camicette avvitate e largo a panzoni in jeans e bretelle. La parola d'ordine, in quella zona franca, era "esagerare". E quindi ecco che improvvisamente emergeva la pacchianeria dell'altro svedese (quello che noi ancora non conoscevamo): il boscaiolo. Un uomo che nella sua vita fatta di solitudine, silenzio e camicie di flanella, trovava piacere nelle fiere più rustiche e rumorose, nei cibi più unti e grassi, nei divertimenti più basilari e rurali. E quindi il circus dei Pulling tractor, assolutamente imperdibile con le sue bancarelle di oggetti kitsch-motoristici e le sue luci da luna park improvvisato, era pensato apposta per lui.





Pur nella totale esagerazione della cosa, talmente enorme da sembrare anche fuori luogo, è stato divertente per un giorno guardare l'altra Svezia. Quella che di certo nelle piccole città universitarie e nelle metropoli non si mostra. Una Svezia molto genuina e rustica che, paradossalmente, assomiglia tanto all'America della frontiera.

19 commenti:

  1. anche in italia e' parecchio diffuso il tractor pulling, specie in emilia romagna, da sempre terra di motori.
    e' un po' da redneck, ma in genere sono un vero spettacolo quel tipo di manifestazioni, io frequento di piu' le gare di dragracing ;)

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  2. Non avevo dubbi lo facessero anche in quelle zone e conosco la tua passione per le dragracing... quello che non so è che significhi "redneck" :D

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  3. Ahahah vai un pochino in campagna e vedrai quanti "lantisar" che incontri! ps: non é un complimento questa parola, quindi usala con parsimonia :D

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  4. Ahahahah Ilana versione "pupa del camionista" è spettacolare!! :D
    E tu, nel caso le cose in Svezia non girassero come speri, puoi sempre riconvertirti a boscaiolo: camiciola di flanella, colazione robusta & unta, e via a fare legna per Ikea!

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  5. Immagino che la Svezia possa avere tante facce diverse, e questa certo non la sospettavo... bel reportage

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  6. E' una cosa parecchio da uomini, a quanto vedo!! :D
    Però nelle foto vedo anche tante donne... tutte accompagnatrici?

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  7. @Maura: in effetti nemmeno io me lo aspettavo. Però alla fine dei conti la Svezia è pur sempre uno dei maggiori esportatori mondiali di legname, quindi il mondo rustico a pensarci è ben radicato.

    @BlackBox: no, molte donne guidavano i trattori. Quello che ho fotografato in azione era per l'appunto condotto da una ragazza. C'è da sottolineare che qui in Svezia in tutti i campi la divisione ideologia uomo/donna è molto meno marcata che da noi. Certo, è sempre più facile che una sarta sia donna e un tassita uomo, però in tanti aspetti la famosa "parità" c'è sul serio.

    @Luca: quando lo farò, tu sarai con me... :D

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  8. Bentornato!!! :-)
    Però non hai postato niente sulle tue vacanze!!
    Vorrà dire che continuerò ad accontentarmi della tua bella Svezia, che mi intriga di più ad ogni tuo post che leggo!

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  9. Ciao Roberta, beh le vacanze le ho fatte in Portogallo, manco i colori della bandiera ha in comune con la Svezia :D

    Grazie! Cercherò di rendere la Svezia sempre più intrigante... e magari un po' meno saltuaria ;)

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  10. Ahahah che tamarri... però un giro su quella cabrio verde menta me lo farei volentieri

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  11. Ahahahaha!
    Mi stupisco anche io di ogni cosa nuova che scopri degli svedesi anche solo dai tuoi racconti! :-)

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  12. Ciao Matteo
    ho scoperto da poco il tuo blog.
    Ormai sono passati anni, ma ho vissuto a Lund per un po' di mesi, e mi fa effetto leggere di quei posti e rivederli in foto.
    C'è modo di poterti contattare privatamente?
    avrei bisogno di chiederti alcune cose...
    tack sa mycket
    vi ses
    Livio

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  13. Ciao!

    piacere di conoscerti!Io sono appena rientrata in Italia dopo 6 anni di vita svedese a Stoccolma!Complimenti...il tuo blog è molto simpatico!

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  14. Grazie Teodora, spero di trovare spunti per aggiornarlo più spesso :)

    @Livio: puoi scrivermi a permatteoborelli-at-yahoo.it :)

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  15. Ciao Matteo!!

    Ti scrivo qui perchè non so come contattarti..
    Ho avuto la fortuna di finire sul tuo Blog, per un po' di mesi io e il mio collega lavoreremo qui a Lund per conto della TetraPak..
    Sicuramente ora conoscerai il posto alla perfezione, che ne diresti di incontrarci e fare un giro così da mostrarci cosa hai scoperto di questa città? sempre se ti va di condividere le tue esperienze..

    Saluti
    Samuele

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  16. Ciao Samuele, puoi contattarmi privatamente all'email che leggi nel messaggio proprio appena sopra al tuo, così ci mettiamo d'accordo. :)

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  17. Grazie subito dopo averlo scritto ho notato la mail... sorry :-)

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  18. Jag tycker fantamig att du gnäller lite för mycket. Har nu läst en hel del i din blogg och om du vantrivs så mycket i Sverige, varför flyttar du då inte helt enkelt tillbaka till fantastiska Italien där allt verkar vara så mycket bättre? Eller är det någon som kedjar fast dig i Lund och tvingar dig att bo kvar i landet "lagom"? (Du kan ju för övrigt införskaffa denna bok av Mikael Parkvall: Lagom finns bara i Sverige : och andra myter om språk, så kommer du till och med att upptäcka att dina teorier om "lagom" är felaktiga.)
    Mah!!!

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  19. Anonimo, si vede che il blog non l'hai letto veramente bene se pensi quello che hai scritto. E poi cosa ci sarebbe di tanto denigratorio in questo post? È normale che da italiano trovi delle differenze fra la mia cultura e quella svedese, ma non mi pare di essere mai andato leggero con il mio Paese...

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