Fra le tante cose cui gli svedesi guardano con un misto di disgusto e insofferenza, insieme all'alcool al quale è riservato questo trattamento rigorosamente per 5 giorni a settimana, c'è il tabacco. Ora, non che in Svezia il fumare sigarette sia un comportamento così "estremo", questo no, ma di certo non c'è la stessa rilassatezza che si può riscontrare negli altri Paesi europei. Ilana ad esempio non sa nemmeno chi fumi o meno fra i colleghi del suo laboratorio (e li frequenta da un anno!), perché la cosa sul luogo di lavoro viene tenuta rigorosamente segreta. Peraltro, la pausa sigaretta non è proprio prevista. Addirittura qualcuno evita proprio di fumare se anche solo pensa che di lì potrebbe passare qualche collega... un po' come un 14enne che si nasconde dai genitori, dagli zii o anche dai loro amici pettegoli. Questi descritti sono forse dei casi estremi, ancorché realmente accaduti, ma a dare un'occhiata alle disposizioni regolamentate per legge sul fumo si evince che effettivamente la "ghettizzazione" del fumatore, se non fisica quantomeno psicologica, in qualche forma è attiva.Guardate a questo proposito la ben delimitata "area fumatori" della stazione di Malmoe (che tra l'altro è praticamente all'aria aperta) e vi renderete improvvisamente conto di come qui la classica "sigaretta nervosa" fumata nell'attesa dell'arrivo di qualcuno, sia molto più difficile e meno romantica da consumare...
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Giusto! Le sigarette fanno venire il cancro, quindi devono essere vietate, rese illegali, altro che aree delimitate ... al bando completo!
RispondiElimina:D
In Giappone è più o meno così: anche là è vietato fumare praticamente dovunque, persino per strada.
RispondiEliminaE come in Svezia, ogni tanto sui marciapiedi trovi delle Smoke Area delimitate da strisce dipinte sull'asfalto, dove manipoli di nicotinadipendenti si raggruppano a consumare il bastoncino di tabacco e catrame.
Roba da ventesimo secolo.
Vietare e perseguire il fumo e i fumatori è ormai il trend del millennio, ed è chiaramente una scelta politica.
RispondiEliminaLo è stato per il casco obbligatorio in passato, lo è oggi con la crociata contro i crocifissi, e lo sarà in futuro per altre cose, magari il consumo di carni rosse.
Scusate, ma è assodato che fumare fa male. Soprattutto per chi fuma, ma anche per chi si ritrova, da passivo, a stare vicino a chi fuma.
RispondiEliminaChi fuma secondo me è passibile di denuncia per tentato suicidio (sapete che è illegale?), inoltre chi fuma in presenza di altri può essere accusato di tentato omicidio colposo.
Via, al bando le sigarette!
Con questo discorso è meglio chiuderci in una scatola di legno e evitare di vivere.
RispondiEliminaMa fumare non è vivere ... fumare significa morire ...
RispondiEliminaAllo stesso modo potrebbe dirsi dell'andare in automobile, o in autobus, del mangiare cibi con conservanti, con troppi grassi, del prendere il sole d'estate e un'infinità di cose che ci concediamo per rendere la vita più piacevole. Se la vita non è piacevole non ha nemmeno molto senso che sia lunga. Poi è ovvio, il fumo passivo va evitato, ma all'aria aperta diventa paranoia...
RispondiEliminaBeh! Però devi ammettere che tutte le cose che hai citato tu hanno lati positivi. In auto ti sposti, con il cibo ti nutri, prendere il sole fa anche bene. Fumare invece ha solo lati negativi ...
RispondiEliminaMah io non sono fumatore, ma presuppongo che chi fuma non lo faccia solo per il desiderio di morire prima ;)
RispondiEliminaBeata civiltà!
RispondiEliminaLe polemiche sul fumo hanno molti aspetti validi di essere discussi. Il tema della salute propria e altrui, purtroppo, non è sufficiente a circoscrivere la questione.
Il fumo fa male, inutile negarlo. Ma anche l'alcool, il cibo grasso, le bevande gassate; per esteso, persino il cibo "normale", il sesso o il solo respirare sono dannosi, in condizioni particolari o quantità eccessive. Per non parlare di inquinamento, falde acquifere e pandemie assurde.
Ma, come la maggiorparte di queste cose, sono piacevoli. Estremamente piacevoli. Lo sono anche le sigarette, cosa che un non fumatore non può capire e che, il più delle volte, un ex-fumatore non potrà che confermare.
Piacevole ma dannoso. Anzi: piacevole ma dannoso e legale. Il suicidio, quello sì, sarà anche illegale: ma di strumenti istituzionali per lasciarci le penne, mi duole dirlo, c'è veramente pieno. E sui più efficaci, pensa un po', c'è persino il monopolio dello Stato. Non è una giustificazione, beninteso, ma sottolinea che il problema non è solo di salute.
C'è poi un problema morale. Vero che il fumo passivo fa male, e non è corretto infestare gli altrui polmoni del proprio catrame. Mai scelta più giusta fu quella del divieto di fumo nei locali pubblici, e lo dico da fumatore incallito e convinto. E tuttavia, in un paese dove la libertà è -apparentemente- fulcro della democrazia (la polemica sui crocefissi ne è solo l'ultimo esempio), non si può negare ad un fumatore la possibilità adeguatamente regolamentata di fumare.
Bisognerebbe impedire ai pedoni di passeggiare in centro città, agli automobilisti di guidare veloce o in condizioni di bassa lucidità (si badi bene: IMPEDIRE, non punire o minacciare con pattuglie e autovelox), alle industrie di produrre, ai cittadini di mangiare burro e sale.
E dopotutto, non è il fumo ad ucciderci. È la vita stessa.
Perdonate il pessimismo leopardiano, ma citerei (a braccio) il filosofo Rensi:
"Mi scrivi, disperato, perchè ti hanno trovato un tumore all'intestino. E perchè, ti hanno detto, morirai. Morirai perchè hai un tumore all'intestino. Ma perchè, io, che non ne soffro, forse che non morirò?"
Io non fumo ma sono daccordo con te, Teo.
RispondiEliminaMa in Svezia la TV offre spot (shock) pubblicitari anti fumo o sulle sue conseguenze?
No perché ok il rispetto di chi non fuma, ma all'aria aperta mi pare eccessivo questo divieto...
@ Anonimo: "impedire ai pedoni di passeggiare in centro città?" Questa non l'ho capita... :-S
Non ho mai visto pubblicità shock, né in tv né per strada. Penso che più che altro sia una mentalità acquisita. :)
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