martedì 24 marzo 2009

Tutto il mondo è paese. E questo paese è l'Ikea

Ebbene sì, una volta il sabato pomeriggio era consacrato ai passerotti che non dovevano andare via. Oggi invece around the world la parola d'ordine che risuona, ineluttabile e chiara, è una sola (anzi 3): "Andiamo all'Ikea". Ora, è piuttosto ovvio che a tale regola non si sfugga proprio nel Paese d'origine della catena d'arredamento fai-da-te più famosa del mondo. A testimonianza che – forse – la cosa sta assumendo un valore un pochino più alto della semplice moda passeggera. L'Ikea-style, dalla Svezia, ha contagiato il mondo, non stancando nemmeno i suoi primi aficionados.

L'ingresso:

L'uscita:

Il reparto bambini:

Forse dalle foto il posto non sembra così affollato come lo descrivevo, ma vi assicuro che c'erano belle code alle casse.

A proposito del reparto bambini, è evidente che qui è molto più frequentato che in Italia. In effetti in Svezia ho potuto notare che moltissime coppie giovani hanno già uno o addirittura due figli. La cosa è avvalorata anche dalle statistiche.
In Italia c'è un tasso di natalità di 8,36 nascite ogni 1000 abitanti, mentre qui il dato sale a 10,15.
Di più, l'età media delle madri al primo figlio in Svezia è di 29 anni, mentre da noi di 31. Può sembrare poco a livello statistico, ma se lo sommiamo al fatto che oggi le donne di 55 anni in Svezia hanno una media di 2,2 figli, mentre in Italia di poco più di 1,5, è chiaro che l'impressione generale di gioventù del Paese sia nettamente differente (in Italia tra l'altro abbiamo il 20% di persone oltre i 65 anni, secondi in Europa solo alla Germania, qui invece sono al 17,5%). Insomma, qui sono più giovani e (quindi) fanno più figli.
C'è da dire che hanno anche più spazio. Noi abbiamo 197 abitanti per kmq, loro 22...


Ritornando all'argomento centro commerciale, ecco una stranezza che ho notato, volendo passarmene un sabato pomeriggio al mall. Una volta arrivato ecco lo spettacolo desolante che si è presentato ai miei occhi:


Già perché – ho scoperto – qui il sabato pomeriggio i centri commerciali chiudono alle 17... mentre durante la settimana alle 20. Certo, sono strani 'sti scandinavi...

3 commenti:

  1. Beh... che dire... paese che vai, usanza che trovi!
    Quando io andai a Londra rimasi stupita che i negozi, mi pare, chiudessero verso le 18.00 e tante altre piccole cose.

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  2. A Ferragosto, a Londra era tutto aperto. Tutto.
    Se un inglese fosse capitato a Roma quel giorno, avrebbe pensato ad un'epidemia o a un rapimento alieno di massa.

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  3. Sul ferragosto di Roma rimarrà per sempre come riferimento unico e valido in eterno "Un sacco bello" di Verdone. E il suo "po' esse tutto e po' esse gnente...":D

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